Si chiama Omniverse e promette di offire un ambiente di condivisione in realtime fra diversi software 3D. Immaginiamo di poter modificare una parete in Autodesk REVIT e contemporaneamente lavorare sulle texture in ambiente UE4. Il tutto magari a distanza, condividendo solo una connessione internet.
Fu presentato durante il GTC19 direttamente da Jensen Huang (NVIDIA CEO) e fece subito breccia nei cuori di tutti gli sviluppatori che, come è facile comprendere, vedono nella condivisione una delle maggiori limitazioni logistiche della produttività digitale.
In casa NVIDIA è da tempo che si sta concentrando molta ricerca negli ambienti di simulazione condivisa, in particolar modo sugli ambienti di revisione e presentazione 3D in realtà virtuale.
Un primo progetto, HOLODECK, principalmente orientato al VR, promette esperienze di collaborazione in teamwork remoti tramite degli avatar digitali che interagiscono in un ambiente completamente 3D condividendo un progetto, un modello tridimensionale con cui poter interagire.
Anche se ai molti potrà sembrare un’ambientazione da videogames, che azzera i rapporti umani “reali”, fondamentali nel funzionamento di un teamwork, questa pandemia mondiale COVID19 ha accelerato la maturità e l’accettazione di questi approcci digitali “surrogati”, abituandoci ad una interazione uomo-macchina anche in contesti collaborativi.
Basato sul framework USD (Universal Scene Description), vecchia acquisizione di PIXAR che consente di descrivere per l’organizzazione interna delle sue produzioni, Omniverse offre ai vari software utilizzati all’interno di una pipeline di interagire tramite delle librerie (che verranno eventualmente distribuite anche sotto forma di plugin) che vanno ad interagire con un CONNECT DB, una sorta di nucleo di condivisione in cui poter descrivere ogni singolo asset, parametro e proprietà che compone la propria scena, rendendoli disponibili agli altri utenti collegati allo stesso DB.
Questo sistema, ovviamente, apre a problematiche relative alla sincronizzazione, alla gestione dei conflitti e ai tempi di lag nel sincronismo fra i vari soggetti collegati.
Il funzionamento di Omniverse ricalca quello delle più comuni piattaforme di file-sharing:
- Omniverse Nucleus: è il componente file-server che si occupa di ospitare e gestire la sincronizzazione dei files USD in remoto.
- Omniverse View: è l’applicazione stand-alone, che consente di visualizzare i files e le scene USD tramite ambiente di realtà aumentata, sfruttando i driver RTX per il rendering. Piccole funzionalità di editing, consentono comunque all’utente di manipolare gli asset inclusi nel progetto e di revisionarlo. Il supporto al rendering GPU-based promette ottime prestazioni.
- Omniverse Connector Plugins: componente plugin che consente a ciascuna applicazione (ovviamente tra quelle supportate) di creare un collegamento in real-time con la parte Omniverse Nucleus, attivando un aggiornamento in uscita/entrata con la scena o gli assets.
Attualmente le applicazioni supportate sono limitate, ma gli sviluppatori promettono una sempre maggiore integrazione e quindi maggiori compatibilità di cooperazione multipiattaforma.
Non ci resta quindi che attendere di provare in prima persona questo strumento dalle ottime potenzialità, per poterne apprezzare le caratteristiche e le eventuali criticità in ambito lavorativo AEC.